RECENSIONE DI ABAKISKOI: EDGAR ALLAN POE, LIGEIA (1838)
Genere: racconto horror
Edgar
Allan Poe è il grande maestro del genere horror e capostipite di molte altre
tipologie di romanzo, come quello poliziesco. Ligeia appartiene indubbiamente al primo filone ed è un piccolo
esempio della grande capacità di questo scrittore di condensare atmosfere
suggestive e temi di un certo peso all’interno di poche pagine.
Scritto
nel 1838, Ligeia appartiene ad una
delle sue più celebri raccolte Racconti
del grottesco e dell’arabesco. Come per molti altri romanzi, anche questo
testo è scritto in prima persona, scelta che cala il lettore nella vicenda
narrata.
Il
protagonista è innamorato di sua moglie Ligeia, una donna molto colta e affascinante.
Poco prima di morire, Ligeia compone un trattato, nel quale sostiene che la
vita si regge solo attraverso la forza di volontà. Alla morte della donna,
ammalatasi improvvisamente, il protagonista è travolto dal dolore e comincia ad
avere in odio la sua dimora sul Reno.
Col
tempo, però, l’uomo riesce a superare la perdita e si risposa con una donna che
ha tratti e carattere diametralmente opposti alla prima moglie: Rowena. Poco
dopo il matrimonio, il protagonista si trasferisce in una dimora che ha l’aspetto
di un’abbazia insieme alla moglie, che non ama.
Il
ricordo di Ligeia è ancora molto vivo in lui e, per mantenere viva la memoria,
il protagonista inizia a fare sempre più uso di oppio. Nel frattempo, anche
Rowena si ammala improvvisamente, cadendo preda del delirio e malgrado le cure,
muore.
Sul
suo letto di morte, il protagonista, mentre contempla il suo corpo ha una nuova
visione. Improvvisamente il cadavere, coperto da un velo, si leva in piedi e
quando il velo cade, al posto di Rowena c’è Ligeia.
La
storia concentra al suo interno molti temi cari all’autore, come la morte, per
esempio. La metamorfosi di Rowena in Ligeia, che torna sul finale, è un altro
degli argomenti tipici della scrittura di Edgar Allan Poe. E’difficile trovare
un termine che possa valorizzare appieno questo racconto nel quale l’abilità dello
scrittore trova pieno sviluppo.
Le due
donne sono figure opposte e speculari della letteratura del tempo: Ligeia, con
i suoi capelli neri, la sua bellezza inquietante e la sua Germania; Rowena,
bionda, eterea, ed il suo mondo uscito dal medioevo inglese di Walter Scott.
Entrambe si alternano in questa vicenda, in un racconto carico di suggestioni
oniriche che merita di essere letto, per l’estrema fluidità della scrittura del
suo autore che ha lasciato un’impronta significativa nei generi letterari nei
quali si cimentò.
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