DONNE DEL MEDIOEVO: CLARICE ORSINI, MOGLIE DI LORENZO DE' MEDICI


Nel corso di queste settimane, è in onda la famosa serie I Medici. La seconda stagione è incentrata sull'ascesa di Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, una delle figure più carismatiche del rinascimento italiano. 
Questo post è dedicato alla sua consorte Clarice Orsini, una gentildonna che, nella storia medicea non ebbe il carisma e la visibilità di altri personaggi della famiglia ma, ugualmente, seppe lasciare un segno di sé.

La famiglia di Clarice: il ramo Orsini di Monterotondo

Presunto ritratto di Clarice Orsini, realizzato dal Ghirlandaio


Clarice apparteneva al ramo di Monterotondo della famiglia Orsini. Gli Orsini erano una famiglia molto numerosa, suddivisa in vari rami, tanti quanti erano i figli del capostipite della dinastia. L'antenato da cui discendeva il padre di Clarice aveva ereditato la signoria sulla città di Monterotondo. Gli Orsini erano una dinastia che aveva ricoperto molti incarichi militari al servizio di Roma e di altre potenze dell'epoca. Lo stesso padre di Clarice, Giacomo o Jacopo Orsini, era stato al servizio di Venezia.
La madre, Maddalena Orsini, proveniva dal ramo degli Orsini signori di Bracciano ed era sorella di Latino, arcivescovo di Trani, di Giovanni, abate di Farfa, e dei condottieri Napoleone e Roberto.
Maddalena, sposando Jacopo Orsini, dette al consorte, oltre a Clarice, una figlia di nome Aurante e due fratelli: Orso, detto Organtino, che abbracciò la carriera militare; Rinaldo, destinato alla carriera ecclesiastica e divenuto, per merito dell'intercessione medicea, arcivescovo di Firenze.
Non sappiamo molto sull'educazione di Clarice ma possiamo ipotizzare che fu perfettamente in linea con i dettami dell'epoca. Clarice fu istruita nei rudimenti delle letture religiose ma non fu introdotta alla cultura letteraria che si andava diffondendo all'epoca.

Scelta da Lucrezia Tornabuoni

Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo de'Medici, si recò personalmente a Roma per cercare una moglie per il suo primogenito. Questa scelta era frutto di un calcolo politico ben preciso: un'alleanza matrimoniale con una famiglia nobile non fiorentina, vicina al papa, avrebbe aperto la strada ad una serie di legami economici con il pontefice, come il privilegio di fare credito al papa, il cliente più ambito dai banchieri. Gli Orsini erano infatti molto vicini alla corte papale, alla quale avevano accesso.
Clarice fu scelta da Lucrezia da una rosa di possibili candidate per i suoi legami e le sue origini nobili, molto più facoltose di quelle medicee. Dopo un matrimonio per procura, avvenuto a Roma, Clarice raggiunse Firenze, dove conobbe suo marito Lorenzo, portando con sé una dote cospicua di 4000 fiorini, ai quali i Medici corrisposero una cifra molto inferiore, circa un quarto, come controdote. Giunse a Firenze alcuni mesi dopo nel 1469, dove ebbero luogo i primi festeggiamenti.

Moglie di Lorenzo de'Medici

I fiorentini non apprezzarono la scelta della sposa dei Medici e, per tutta la vita, odiarono Clarice in quanto straniera. Neppure presso i Medici, Clarice ottenne successo.
Era una gentildonna modesta, completamente estranea ai costumi umanisti diffusi nella città. Pur essendo sufficientemente istruita, non era solita scrivere molto o, almeno, non più del necessario. Era molto diversa dalle donne della dinastia medicea che, per volontà di Lucrezia Tornabuoni, erano versate nella cultura umanistica. Unito al suo carattere riservato, non ebbe rapporti molto affettuosi con quest’ultime che la considerarono poco raffinata, rispetto ai loro costumi. La stessa suocera Lucrezia, malgrado le iniziali speranze, non riuscì mai a trasformare Clarice in una dama fiorentina. 
Clarice si dimostrò impermeabile alla cultura rinascimentale, incapace o forse volutamente decisa a non imitare le raffinatezze fiorentine per mantenere intatta la propria identità, a costo di essere considerata rozza e provinciale.
Lorenzo non la amò mai, per le diversità di carattere, d'interessi, ma la rispettò come moglie e madre dei suoi figli. Pur partecipando ai cenacoli intellettuali con Lucrezia Donati, con la quale condivideva la cultura dell’umanesimo, rispettò la Orsini quale legittima consorte, garantendole tutto l'onore dovuto alla sua posizione. 
Clarice mise al mondo 10 figli, otto dei quali ebbero un ruolo fondamentale nella storia degli anni successivi. Soggiornò poco nella dimora medicea di via Larga, dove Lorenzo terrà il suo cenacolo neoplatonico ed incontrerà i migliori intellettuali del tempo. 
Lorenzo la confinò quasi subito, insieme ai figli, nella Villa di Cafaggiolo, in campagna. 

Villa di Cafaggiolo sul Mugello
Raramente Lorenzo le fece visita, non amando molto la campagna. I suoi interessi erano rivolti a Firenze e alla sua carriera politica, attività che lo portarono a trascurare  la moglie che inviava regolarmente alla sua tavola la cacciagione del Mugello.
Una vita solitaria
Clarice non condivideva gli interessi intellettuali di Lorenzo, il quale continuò a dedicare le sue opere letterarie a Lucrezia Donati, né, tantomeno, riuscì a trovare una propria dimensione nella realtà cittadina ma cercò ugualmente di garantire gli interessi degli ordini religiosi a cui era legata e dei suoi familiari. Spesso si recava a Roma, per fare visita alla sua famiglia d’origine. Non intervenne in alcun modo nelle scelte di Lorenzo de’Medici, limitandosi ai suoi doveri di moglie e madre.
In questa mansione non trascurò, tuttavia, di lasciare il suo segno, intervenendo attivamente nell’educazione dei figli. Lorenzo, seguendo la prassi di famiglia, aveva circondato i figli di artisti ed intellettuali umanistici ma questa prassi incontrò ben presto l’ostilità di Clarice che voleva per la sua prole dei pedagoghi, non certo dei letterati che, per quanto straordinari, non erano specializzati nell’istruzione. Il motivo di maggiore attrito riguardò il figlio Giovanni, destinato alla carriera ecclesiastica. Secondo Clarice, Giovanni doveva studiare il Salterio, mentre non erano necessari i classici greci e latini…ma questo la opponeva al maestro scelto da Lorenzo, il Poliziano che, insieme al Pulci, erano stati designati come maestri dei figli dei Medici.
Clarice fece cacciare il Poliziano e assegnò per Giovanni un religioso come precettore. Fu una scelta saggia per colui che diventerà il futuro papa Clemente VII.

La fine

Clarice continuò ad occuparsi degli interessi degli Orsini e scelse la cugina Alfonsina come moglie per il suo primogenito Piero. Da tempo sofferente per una malattia ai polmoni, mori nel 1488. Suo marito Lorenzo venne a sapere della sua morte mentre si trovava in soggiorno alle terme ma non interruppe la sua vacanza. Non partecipò neppure ai funerali pubblici. Per l’occasione, tolse un divieto sulle festività pubbliche, in vigore dalla Congiura dei Pazzi. Clarice non si integrò mai nella realtà fiorentina né, tantomeno, ne acquisì i costumi, che non comprese né accettò, perché troppo diversi dalla sua sensibilità di nobildonna romana ma non rappresentò mai una figura ingombrante per le ambizioni del consorte che, fino all’ultimo, agì ed operò nelle sue azioni politiche senza alcuna intromissione. 
Sotto questo aspetto, Clarice fu la sposa perfetta per Messer Lorenzo de’Medici.

Bibliografia di riferimento
Daniela Cavini, Le Magnifiche dei Medici, Mauro Pagliai.

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