DONNE DEL MEDIOEVO: LUCREZIA DONATI, L'AMORE DI LORENZO IL MAGNIFICO

Presunto ritratto di Lucrezia Donati.opera del Ghirlandaio.
Come per Clarice, non abbiamo quadri che la rappresentano.


Seguendo la linea della serie televisiva I Medici, ho deciso di parlare di un nuovo personaggio della storia della famosa famiglia che governò Firenze.
Un personaggio che ha fatto parlare di sé, all'interno della serie, è Lucrezia Donati, impersonato da Alessandra Mastronardi. La sceneggiatura contrappone Lucrezia Donati a Clarice Orsini, generando il famoso triangolo Lucrezia-Lorenzo-Clarice, molto caro alla narrativa...ma sarà davvero così? 
Conosciamo meglio questa gentildonna.

LA FAMIGLIA D'ORIGINE: I DONATI

I Donati erano una famiglia di nobili natali ma in grandi difficoltà economiche. I due matrimoni di Manno Donati avevano generato una prole assai numerosa che era riuscita a raggiungere quasi totalmente l'età adulta.  Tale fatto, però, aveva incrinato le finanze della famiglia che dovette affrontare il difficile problema della dote. 
All'epoca era molto importante garantire una dote alle figlie, qualunque fosse il loro destino ma rappresenta indubbiamente una spesa considerevole per la famiglia stessa, eppure necessaria. Era quasi impossibile combinare un matrimonio senza una dote, così come era quasi impossibile garantire l'ingresso di una giovane in un convento. Non era un caso che si fossero diffusi, fin dall'inizio del medioevo, monti dotali, una sorta di banca dove era possibile investire denaro per raccogliere una dote dignitosa. 
La posizione di Lucrezia, come ultima figlia del secondo matrimonio, era dunque estremamente difficile.
Manno Donati, fin dalla sua nascita, dovette affrontare il problema di sistemare la figlia più giovane, in modo dignitoso e sicuro...ma chi avrebbe mai sposato una giovane di nobili natali, bella ma povera?

IL MATRIMONIO

Le difficoltà di Manno furono molte. Nessuno abitante di Firenze poteva sposare una giovane priva di dote...ma esisteva comunque una soluzione: sposare un uomo in esilio.
La scelta cadde su un mercante fiorentino di nome Niccolò Ardinghelli, allora in esilio da Firenze per motivi politici.
Ardinghelli accettò di sposare Lucrezia. Aveva buona possibilità economiche ma non era considerato un buon partito in quanto esule e, di conseguenza, accettò la proposta di Manno, pur sapendo che molto probabilmente sua moglie non avrebbe mai avuto una dote adeguata.  In queste situazioni, si poteva chiudere un occhio sulla presenza o meno di una dote.
Manno comunque volle garantire alla figlia una minima dote, per dare a quelle nozze un po' di decoro e si recò presso il banchiere Strozzi, lontano parente della seconda moglie. Quest'ultimo si offrì di versare una cifra ma non ebbe modo di mantenere la promessa. Poco tempo dopo, nel 1464, il Banco Strozzi fallì e non fu possibile effettuare il pagamento. Non fu solo questo però a rimandare il matrimonio. La condanna all'esilio di Messer Ardinghelli e la volontà di quest'ultimo di rispettare la giovane età di Lucrezia avevano ritardato le nozze, avvenute nel 1465.
Determinante fu l'intervento di Lorenzo de'Medici che versò la somma necessaria con il suo banco di prestiti.
Al momento delle nozze Lucrezia aveva 16 anni, mentre Messer Ardinghelli ne aveva 31. Per molto tempo, i due sposi si frequentarono poco. Su Messer Ardinghelli pendeva la condanna all'esilio e anche quando fu assolto dalla pena nel 1466, dovette rimanere per lunghi periodi lontano da Firenze a causa dei suoi viaggi di lavoro in Oriente, necessari per garantire il benessere della moglie e dei figli (ne ebbe circa 4).
Lucrezia rimase per lunghi periodi sola a Firenze ed era una delle donne più belle della città.
Fu proprio in questo periodo che conobbe Lorenzo de' Medici.

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LA LUNGA RELAZIONE CON IL MAGNIFICO

Contrariamente a quanto si può credere, Lorenzo de' Medici non conosceva Lucrezia al momento del suo intervento a favore dei Donati. I Donati, nobili decaduti, non erano una compagnia adatta alla posizione del giovane e la stessa Lucrezia conduceva una vita ritirata, come volevano le consuetudini del tempo.
I due si conobbero poco dopo il matrimonio, quando Lucrezia uscì dalla chiesa al termine di una funzione religiosa. Lorenzo rimase colpito dalla sua bellezza e cominciò a comporre in suo onore numerose poesie e a dedicarle la vittoria dei tornei cavallereschi, diffusi all'epoca. Queste azioni rientravano nell'ideale cortese, molto diffuso tra le famiglie mercantili dell'epoca. Fu proprio in quel periodo che Lorenzo iniziò a comporre il suo Canzoniere. Nelle composizioni Lucrezia non era mai nominata ma era lodata attraverso un linguaggio in codice, come voleva il genere. 
Fu una relazione molto chiacchierata, che durò tutta la vita, ma non vi furono mai prove di un qualche coinvolgimento erotico. 
Fu un amore platonico, nel quale prevalse il gioco letterario e intellettuale. 
A differenza di Clarice Orsini, Lucrezia Donati era una dama colta e sapeva apprezzare i modelli classici dell'umanesimo neoplatonico fiorentino. Ebbe buoni rapporti con il circolo di Lorenzo, anche se non vi partecipò quasi mai direttamente ma fu la destinataria delle dediche di molte loro composizioni. 
Nel 1471, Lucrezia e Niccolò ebbero il loro primogenito. Egli fu battezzato con il nome di Piero, il quale ebbe una bella carriera nella corte pontificia. Madrina del battesimo fu Clarice Orsini. 
Lucrezia morì cinque anni dopo suo marito nel 1501 e quasi dieci anni dopo Lorenzo de' Medici. Fu sepolta nella Cappella Ardinghelli della chiesa di Santa Trinita di Firenze.

Fonti
Ingeborg Walter, Lorenzo il Magnifico ed il suo tempo, Donzelli
Daniela Cavini, Le magnifiche dei Medici,  Mauro Pagliai           

Commenti

  1. Ciao, sono molto interessanti questi tuoi articoli sulle figure storiche femminili: non sto seguendo la serie dei Medici ma, in generale, mi piace molto la storia :-)

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    1. Ti ringrazio. Ho voluto dare spazio a questi personaggi, molto più complessi di quello che sembrano. Presto pubblicherò un post su Bianca de' Medici o su Lucrezia Tornabuoni...o su tutte e due.

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    1. Grazie mille! Ogni articolo è frutto di un'accurata ricerca e, come tale, richiede un po'di tempo, però il risultato non è male, credo.

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  3. L'opera che riportate dovrebbe essere la Fortezza di Sandro Botticelli agli Uffizi!

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    1. E'proprio quella. Secondo alcuni studiosi, dovrebbe essere un ritratto della donna amata da Lorenzo dei Medici, anche se non è certo.

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