RECENSIONI DI ABAKISKOI: FRANCESCO FIORETTI, RAFFAELLO, LA VERITA' PERDUTA

 

TITOLO: RAFFAELLO. LA VERITA' PERDUTA

AUTORE: FRANCESCO FIORETTI

EDITORE: PIEMME, MONDADORI

DATA PUBBLICAZIONE: EDIZIONE ELETTRONICA 2020

PERIODO STORICO SCELTO: CINQUECENTO ITALIANO

 

 

TRAMA: Roma 1519. Ci sono voluti anni di fatiche e compromessi, ma ora lui, Raffaello da Urbino, è per tutti un maestro, il maestro, in realtà, da quando Leonardo e Michelangelo sono partiti. La Città Eterna, però, si è rivelata un nido di serpi, e dietro i sorrisi non vi è che invidia. Da quando poi Papa Leone X lo ha nominato sovrintendente all'archeologia romana, le cose sono andate peggiorando. Roma nasconde tesori che spetterebbero al papato,  ma molti di questi si trovano sui territori delle famiglie nobili più influenti, che mai vi rinuncerebbero. Così, stritolato tra un papa forestiero e le famiglie che vuole ingraziarsi, Raffaello decide di disegnare la mappa della Roma imperiale. La caducità degli interessi dei singoli sarà con il tempo scalzata da un oggetto imperituro.

E, nel frattempo, dedica tutto se stesso alla pittura, alla Trasfigurazione, e alla donna che ama, Margherita, la Fornarina, sua musa e amante. Pochi mesi dopo, però, Raffaello, il banchiere Chigi e il cardinal Bibbiena, suoi amici e mecenati, muoiono in circostanze misteriose. Una vita disordinata, nella versione ufficiale, ma per Pietro Aretino, brillante poeta e amico, spirito libero costretto al soldo di padroni a volte indegni, e per Margherita, le morti sono opera della stessa mano assassina. E per trovarla dovranno disseppellire una rete di invidie, antichi misteri e patti segreti tra i più impensabili alleati.

A cinquecento anni dalla morte di Raffaello, Francesco Fioretti ce ne regala un ritratto magistrale e inedito, non solo il maestro ricercatissimo e osannato, ma anche la vittima di quello stesso potere che lo rese uno dei più grandi interpreti del Rinascimento, cuspide tra il mondo del bello come manifestazione di Dio e dell’uomo e un’epoca di repressione e penitenza.

 

RECENSIONE

 

Questo romanzo è un raffinato thriller storico che trascina il lettore nel Cinquecento italiano, nel periodo del tramonto dell'indipendenza della penisola dalle potenze straniere e dello splendore del rinascimento, offuscato dalle spinte della Riforma protestante e della futura Controriforma. Su questo sfondo crepuscolare, nel quale domina la corruzione e il sospetto, le morti misteriose di alcuni dei personaggi più celebri dell'epoca, tra cui Raffaello Sanzio, suscitano non poco scalpore.

La Velata. La modella del quadro è la celebre amante di Raffaello Sanzio, Margherita. 

Pietro Aretino, suo amico ed ammiratore, viene incaricato da Margherita, compagna del pittore, di indagare su quanto avvenuto. Da qui deriva una lunga scia d'indagini e di piste, nelle quali il poeta rischierà in alcuni casi la vita. L'indagine sarà in realtà il pretesto per una panoramica della Roma dell'epoca e per la presa di coscienza da parte di Aretino sul valore storico della morte di Raffaello e dei personaggi che gli gravitavano attorno.

Pietro Aretino, altro personaggio protagonista della vicenda

 

 Con un lessico misurato ed una caratterizzazione efficace, pur essendo priva di parti descrittive, Francesco Fioretti offre un romanzo avvincente, capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino alla fine. Raffaello è morto per cause naturali, oppure no? E in quel caso, chi è l'assassino? Attorno a questa linea si dipanano le vicende storiche vere e proprie, come il caso dei papi e di Giovanni dalle Bande Nere, e figure minori come Margherita Buti, personaggio incisivo per il quale l'autore immagina un futuro preciso, complice le scarse notizie su di lei. La risposta offerta è piuttosto originale, senza essere eccessivamente difforme dai documenti in nostro possesso.

Raffaello. La verità perduta è un'indagine intorno alla morte misteriosa di Raffaello ma, in realtà, essa non è altro che una corposa panoramica del crepuscolo del rinascimento, destinato ad essere spazzato via con i suoi protagonisti dalla violenza della storia. Il romanzo è scorrevole e molto avvincente, cosa che mi spinge a raccomandarne la lettura. E'un thriller storico ben costruito ed originale, capace di tenere il lettore incollato alle pagine dall'inizio alla fine.


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