LE RECENSIONI DI ABAKISKOI: MARCHESA COLOMBI, LA GENTE PERBENE, 1877
LE RECENSIONI DI ABAKISKOI
Marchesa Colombi, La gente per bene, 1877
Genere: Bon ton, manualistica, buone maniere
La recensione che state per leggere riguarda
un libro che ho scoperto per caso.
La pubblicazione di riferimento è quella della casa editrice Flower-ed ma è possibile leggere un’edizione gratuita anche su LiberLiber. L’unica differenza è la mancanza, in quest’ultima, di una serie di approfondimenti che aiuterebbero nella comprensione di questo testo ma, se si esclude questo aspetto, è un'edizione ben fatta.
Il testo appartiene alla poco nota produzione ottocentesca femminile italiana, spesso considerata di minor considerazione perché spesso rivolta esclusivamente alle donne.
La pubblicazione di riferimento è quella della casa editrice Flower-ed ma è possibile leggere un’edizione gratuita anche su LiberLiber. L’unica differenza è la mancanza, in quest’ultima, di una serie di approfondimenti che aiuterebbero nella comprensione di questo testo ma, se si esclude questo aspetto, è un'edizione ben fatta.
Il testo appartiene alla poco nota produzione ottocentesca femminile italiana, spesso considerata di minor considerazione perché spesso rivolta esclusivamente alle donne.
Marchesa Colombi è il nome d’arte di Maria
Antonietta Torriani, nata a Novara nel 1840 e morta a Milano nel 1920. Donna
piuttosto emancipata all’epoca, lavorò come giornalista e frequentò i salotti
colti lombardi, sposandosi a 35 anni con il fondatore del Corriere della Sera,
di cui diventerà la prima firma femminile.
Molto attiva nell’impegno sociale, fu
autrice di romanzi, opere teatrali, letteratura per l’infanzia, poesie,
romanzi, novelle, lettere e scritti di vario genere.
La
gente per bene
è il titolo del suo manuale di buone maniere, pubblicato per la prima volta nel
1877. Contiene una serie di consigli su come comportarsi nel corso delle varie
fasi della vita di una donna, come rivolgersi agli altri e quali atteggiamenti
tenere.
La scrittura è molto scorrevole,
arricchita da una serie di aneddoti usati come esempio nell’insieme di consigli
che l’autrice riporta nelle sue pagine. Non manca neppure una certa ironia, che
rende il libro gradevole e mai pedante, soprattutto negli aneddoti, né,
tantomeno, il biasimo, soprattutto negli episodi che descrivono le piccole
crudeltà mascherate da buone maniere nei confronti di coloro che sono di
condizione sociale inferiore.
Molte raccomandazioni sono senza dubbio
obsolete adesso ma, in fondo, la condizione femminile ha subito dei mutamenti
in Italia nel corso di più di un secolo.
Questo testo ritrae un mondo di forme ed innocue ipocrisie che, malgrado tutto, hanno valorizzato l’importanza delle buone maniere, all’interno di un periodo storico ben preciso.
Questo testo ritrae un mondo di forme ed innocue ipocrisie che, malgrado tutto, hanno valorizzato l’importanza delle buone maniere, all’interno di un periodo storico ben preciso.
Il focus è quello della donna ma l’autrice
fu molto vicina agli ambienti delle suffragette e questa attenzione nei
confronti della condizione femminile ne è una diretta conseguenza, senza però assumere un
tono netto di condanna.
Ne consiglio la lettura per la gradevolezza dello stile, sempre elegante e mai noioso, e per l’ironia che rende leggero l’argomento.
Ne consiglio la lettura per la gradevolezza dello stile, sempre elegante e mai noioso, e per l’ironia che rende leggero l’argomento.
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