RECENSIONI DI ABAKISKOI: PATRIZIO CORDA, ATTILA FLAGELLO DI DIO


 

TITOLO Attila. Flagello di Dio.

AUTORE Patrizio Corda

EDITORE Streetlib

GENERE Romanzo Storico

PERIODO STORICO RAPPRESENTATO

 

 

DESCRIZIONE

 

Caucaso Orientale, 411 d.C. Attila non conosce che il proprio popolo, gli Unni governati dallo zio Rua. Assieme al fratello Bleda viene cresciuto in un mondo violento, in cui la sua gente migra da un'area all'altra conducendo un'esistenza di nomadismo e stenti. Ma ancora non sa che Rua intrattiene rapporti con l'impero Romano d'Occidente, il vero responsabile della loro condizione disagiata. In un'epoca in cui i popoli barbari si rivoltano in massa contro un'autorità ormai indebolita e incapace di difendersi, Attila conoscerà il solo romano per lui degno di rispetto: un giovane di nome Flavio Ezio. Ma ciò non gli eviterà, in futuro, di ambire a nuove conquiste una volta ottenuta la corona unna. E tra i suoi obiettivi finiranno proprio i due imperi di Roma, sempre più in difficoltà nel proteggere i rispettivi confini dalle molteplici invasioni barbariche. Sarà quell'ambizione a trasformare Attila nell'uomo noto come il Flagello di Dio, uno dei sovrani più sanguinari che la storia abbia conosciuto e la cui fama è giunta fino ai nostri giorni.

 

RECENSIONE

 

L'autopubblicazione e le offerte di IBS offrono sorprese inattese, come è il caso del romanzo Attila. Flagello di Dio pubblicato da Patrizio Corda. Si tratta di una storia autoconclusiva che fa parte di un ciclo di romanzi dedicato all'impero di Roma. L'editing è buono, così come la forma del romanzo, priva di refusi e corretta, cosa che rende la lettura molto agevole.

La trama è abbastanza nota. Si tratta di una versione narrativa della vicenda di Attila e delle sue scorrerie nell'impero romano d'Oriente ed Occidente. La vicenda del capo degli Unni si intreccia a quella dell'ultimo generale vittorioso di Roma, il goto romanizzato Flavio Ezio. I due personaggi presentano entrambi un rapporto conflittuale con Roma, in centro delle loro aspirazioni. Nel caso di Attila, Roma è un covo di corrotti, ma dotato di una ricchezza che potrebbe strappare il suo popolo alla miseria e portarlo alla grandezza.

Flavio Ezio è un goto, figlio di un generale caduto vittima degli intrighi di palazzo. Cresciuto nei valori di Roma, è comunque consapevole che l'impero che si ostina a difendere, portatore di valori ed equilibrio, è comunque corrotto in modo indelebile. La sua opera mira a salvare ciò che rimane di Roma, non senza una profonda frustrazione per l'ottusità della famiglia imperiale, interessata solo a conservare il potere.

Il rapporto tra i due personaggi, posti su fronti nemici, simili e diversi, si presenza come un legame indissolubile che solo due anime portate alla grandezza possono avere. Pur essendo nemici, sono legati da una stima reciproca difficilmente descrivibile.

Questa lettura non manca di descrivere scene cruente, ma questi episodi sono frutto della documentazione storica e dunque non devono sorprendere troppo il lettore. La descrizione delle battaglie è realistica ed avvincente.

In conclusione, ho trovato la lettura scorrevole ed interessante, motivo per cui mi sento di consigliare questo romanzo.

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