RECENSIONI DI ABAKISKOI: ANTONIA FRASER, MARIA ANTONIETTA, LA SOLITUDINE DI UNA REGINA, MONDADORI, MILANO 2003




Antonia Fraser, Maria Antonietta. La solitudine di una regina, Mondadori, Milano 2003.
Genere: biografia


Maria Antonietta è uno dei personaggi per i quali è stata prodotta una ricca tradizione di testi scritti. Tra le biografie più note, è doveroso citare l’opera di Antonia Fraser, pubblicata nel 2003 in Italia con la casa editrice Mondadori.
La storica britannica, autrice, tra l’altro di altre biografie, dedicate soprattutto alle regine ed ai personaggi della storia inglese, è ben avvezza all’attività di ricostruzione delle figure scelte per le sue opere. Nel cimentarsi nella produzione di questa vita di Maria Antonietta, ultima regina dell’Ancient Regime, l’autrice attinge alla prolifica documentazione contemporanea o di poco successiva, dedicata a questo personaggio che ha goduto di una fama longeva e contraddittoria.


Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena (Vienna, 2 novembre 1755 – Parigi, 16 ottobre 1793) fu l’ultima figlia di Maria Teresa e consorte di Luigi XVI.  La storiografia ha generalmente trattato questa regina in due modi: identificandola come causa della Rivoluzione Francese o come vittima del medesimo evento storico. Antonia Fraser analizza le fonti a sua disposizione: le opere memorialistiche, la propaganda rivoluzionaria, la produzione epistolare, le immagini, le pubblicazioni di opere francesi che hanno in qualche modo toccato questo personaggio. Si tratta di fonti che, per la loro eterogeneità, offrono ognuna una visione parziale del tema trattato ma  che, unite, possono generare un quadro composito ed impaziale.  L’autrice ha sviscerato le singole fonti a disposizione, analizzandone ogni sfumatura ed esponendo le proprie considerazioni sui dati raccolti. Il ritratto complessivo si sofferma soprattutto sulla dimensione umana di Maria Antonia, liberandola dall’immagine demonizzante dei fautori della rivoluzione e dall’altrettanto irrealistica rappresentazione  di vittima del furore rivoluzionario. L’ultima regina dell’Ancient Regime non fu la causa della rivoluzione, ma non fu nemmeno esente da errori che ne peggiorarono la posizione. Antonia Fraser analizza con grande attenzione come la tragica parabola esistenziale sia il risultato di una concatenazione di circostanze, di cause e responsabilità delle quali la regina non fu necessariamente responsabile. In modo particolare, evidenzia la mancanza di una guida capace  e la grande responsabilità che  il disinteresse di Maria Teresa ebbe nei suoi confronti. L’autrice evidenzia l’impreparazione di Maria Antonietta ad un ruolo tanto complesso. Ho trovato questo aspetto estremamente interessante perché offre un quadro della situazione completo ed esaustivo: l’educazione frettolosa di Casa Asburgo, la compagnia di consiglieri filoaustriaci a corte, l’assenza di una Regina a Versailles che le facesse da guida e la giovane età di Maria Antonia non favorirono la sua integrazione in Francia e l’assunzione di un ruolo per il quale non è oggettivamente preparata. Questa premessa è la base dalla quale la biografa ricostruisce l’esistenza dell’ultima sovrana dell’Ancient Regime e che costituisce la chiave di lettura di tutta la vita del personaggio, quasi completamente avulso dalla dimensione francese, una realtà dalla quale volontariamente o per cause esterne fu esclusa. Sotto questa ottica possiamo parlare di solitudine della sovrana.
Malgrado la narrazione si soffermi sull’impreparazione della protagonista, la Fraser non manca di sottolineare l’alterità del personaggio rispetto al regno che si trovò a governare e del quale dovette in qualche modo condividere le drammatiche vicende. Il saggio scardina i numerosi miti che si formarono attorno a Maria Antonietta la quale divenne lo specchio dell’Ancient Regime contro il quale la Rivoluzione Francese si scagliò. Le origini e l’assenza di una favorita a corte le valsero il privilegio di essere il bersaglio ideale degli strali della propaganda, benché sia noto che nessuna delle sovrane francesi fu amata. Antonia Fraser mette in evidenza la spaventosa impreparazione di Maria Antonietta che pagò il disinteresse della madre la quale trascurò le figlie più giovani. Maria Teresa, infatti, usò i figli come pedine per la sua scacchiera politica e in quanto tali impose loro di continuare a svolgere gli interessi dell’Austria anche fuori dai suoi confini. Nel fare questo, non mancò di assicurarsi che i figli fossero guidati dai suoi uomini di fiducia che, più fedeli all’imperatrice che alla sua prole, influenzarono una determinata politica senza alcuna considerazione per le conseguenze dei loro consigli. Ciò che si evince dalla vicenda di Maria Antonietta è una conclusione dal sapore tragico e grottesco. L’ultima regina della Francia Prerivoluzionaria seguì fedelmente i consigli che le furono dati, obbedì a buona parte delle indicazioni ricevute…e pagò per questo, malgrado il tardivo interesse per la politica maturato nell’ultima fase della sua vita.  Antonia Fraser produce un’analisi storiografica mirabile, da questo punto di vista, così come è ammirevole l’operazione di demolizione sistematica delle fake news di cui la regina fu la protagonista per eccellenza. Il messaggio finale di questa biografia potrebbe essere riassunto così: può una persona, completamente impreparata per la disattenzione altrui, calata di colpo senza paracadute e senza guide utili in una situazione complessa, riuscire ad agire in modo accorto?
La risposta a questo quesito è presente nella biografia della Fraser, che consiglio per la cura e la ricchezza delle fonti.

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