STORIE DEL MEDIOEVO: LA SFORTUNATA STORIA DI GALSVINTA



Il matrimonio era un affare pericoloso per una donna, indipendentemente dalle sue origini: un caso emblematico è quello della principessa visigota Galsvinta, moglie del re merovingio Chilperico I.
La sua storia è ampiamente descritta dallo storiografo Gregorio di Tours nelle sue Historiae Francorum. Questo post racconterà brevemente la sua tragica vicenda, cercando di sintetizzare nel miglior modo possibile.
Galsvinta nacque in Spagna ed era la figlia di Gosvinta e di Atanagildo, due nobili visigoti che avevano ottenuto il trono di Spagna sconfiggendo il re Leuva. Erano una coppia temibile. Atanagildo era noto per le sue mosse spregiudicate, mentre Gosvinta è descritta come donna dal forte temperamento, nonché estremamente spietata. Sembra che nel corso della sua vita, avesse perso un occhio, cosa che rese il suo aspetto ancora più minaccioso.
Aveva una sorella minore, di nome Brunilde, più giovane di lei di due anni.
Entrambe crebbero nella corte visigota di Toledo, insieme ai figli dei nobili, allevati ed educati personalmente dalla madre, la regina Gosvinta. Ricevettero un’educazione molto raffinata, imparando il latino, il goto ed il francone. Erano le lingue più importanti, in terra di Spagna: il latino era la lingua della popolazione. Il goto, ormai in disuso, era invece la lingua usata nella Chiesa visigota, di religione ariana. Il francone era parlato presso i franchi, con i quali confinavano. Gosvinta ed Atanagildo prepararono le loro figlie come strumenti di una futura strategia matrimoniale, secondo la morale del tempo.
Galsvinta sembrava non possedere lo stesso forte temperamento della sorella minore e questa fu forse la ragione per la quale, nel momento in cui il re d’Austrasia Sigeberto manifestò il desiderio di sposare una principessa visigota, Gosvinta scelse Brunilde come sua moglie. Questo matrimonio ebbe una risonanza notevole all’interno dei regni merovingi, come dimostrò quanto avvenne dopo.
Nel 567, un altro re merovingio, Chilperico I, chiese in moglie una principessa visigota. Sulle ragioni di questa richiesta molte sono le ipotesi. Chilperico aveva avuto diverse mogli e dei figli, secondo le usanze franche, a differenza del fratello che, al momento delle nozze, era ancora celibe. Sapendo questo, Atanagildo impose al re delle severe condizioni: sciogliere le precedenti unioni e relazioni a favore del matrimonio con Galsvinta. Inoltre, egli doveva dare a quest’ultima, come morgengabe una serie di città al confine con la Spagna. Non è escluso che a spingere il re ad accettare queste condizioni abbia pesato molto l’esempio del fratello Sigeberto che, di fatto, mirava alla supremazia.
Chilperico accettò le condizioni. Ripudiò Audovera, la sua prima moglie e la sua concubina preferita Fredegonda, la quale era riuscita ad ottenere i favori del re grazie alla sua bellezza e soprattutto al suo ingegno.
Malgrado ciò, tuttavia, la nuova sposa si ritrovò rapidamente in una condizione assai difficile. Forse non possedeva la stessa determinazione di Brunilde ma è indubbio che non ebbe lo stesso rilievo di quest’ultima. La regina merovingia aveva un ruolo ufficioso ma non ufficiale e la grande considerazione che Sigeberto aveva nei confronti della moglie era un fatto eccezionale per l’epoca, contrario ai costumi franchi. Lontana dalla corte spagnola, Galsvinta si ritrovò a subire la competizione con le altre donne della corte. In modo particolare, Fredegonda che, più esperta di lei sui costumi franchi, riusciva a metterla in cattiva luce.
Occorre inoltre aggiungere che Chilperico, pur rispettando inizialmente le condizioni del trattato, non ebbe nei confronti di Galsvinta gli stessi riguardi che Sigeberto aveva verso Brunilde che aveva, all’interno del disegno di quest’ultimo, un ruolo simbolico molto forte. Chilperico, pur sposando una principessa visigota, non aveva alcuna intenzione di adottare un costume più vicino alle popolazioni romane del suo regno e di conseguenza la posizione di Galsvinta non fu meno diversa di quella di Audovera, costretta a competere con le altre donne che gravitavano attorno al sovrano. Neppure il suo matrimonio era una garanzia. In base ai costumi franchi, tutti i figli del re erano legittimi e dunque non aveva modo di ribadire la sua posizione di supremazia rispetto a quella delle rivali…ma non fu solo questo a rendere difficile il suo ruolo.
Sul fronte politico, infatti, Chilperico iniziò a percepire con sempre maggiore chiarezza gli svantaggi di questo matrimonio. Per ottenere la mano di Galsvinta, aveva promesso come parte della morgengabe un numero di città che costituivano di fatto metà del suo regno. Un’area molto vasta e strategica sul piano economico e politico, sulla quale non aveva più alcuna influenza. Come morgengabe, quelle terre appartenevano a Galsvinta e, in caso di sua morte senza figli, alla famiglia di lei, ovvero ad Atanagildo che con queste nozze aveva esteso i suoi terreni. L’oro visigoto perse la sua attrattiva e, non avendo un ruolo  rilevante nel piano politico, la principessa non era meno diversa dalle altre spose che il sovrano aveva avuto. Tutto questo minò rapidamente la posizione di quest’ultima, complici le azioni di Fredegonda che era riuscita a riprendere il suo posto di concubina del re. La rivalità delle due donne crebbe rapidamente e Galsvinta, non avendo avuto il tempo di costruire alleanze significative, era sempre più isolate.
Nel dicembre del 568, Atanagildo morì ed il destino di Galsvinta fu segnato. Il suo successore, il fratello Reccaredo era meno interessato a questa alleanza e di conseguenza Galsvinta perse ogni appoggio dalla propria terra d’origine.
Secondo la fonte di Gregorio di Tours, Chilperico ordinò ad un servo di strangolare la moglie nel proprio letto, per poi simularne la morte naturale. Galsvinta morì nel 568 a Soisson e la sua fine suscitò un grande clamore nei regni merovingi, accresciuto dal matrimonio, avvenuto subito dopo, tra Chilperico e Fredegonda

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La sua morte ebbe però conseguenze non meno scomode di quanto la sua esistenza aveva avuto per il consorte. Se nessuno dalla Spagna reclamò le terre della morgengabe, non significa che Chilperico riuscì a rivendicarne serenamente il possesso.
Brunilde, la sorella minore, si avvalse del diritto della faida e ordinò la restituzione della morgengabe alla sua famiglia d’origine. Ovvero a lei, dal momento che il fratello Reccaredo non aveva né la possibilità, né l’intenzione di occuparsene. La sua posizione venne sostenuta dal marito Sigeberto I che vedeva in questa vicenda un’opportunità per ottenere la supremazia.
Da questa morte, ne derivò una lunga guerra civile che si concluse solo nel 613.
BIBLIOGRAFIA:
Alberto Magnani, Brunilde. Regina dei Franchi, Jaca Books, Milano, 2006.
Bruno Dumezil, Brunheut (in francese).
Voci varie sulla Treccani e Wikipedia.



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