RECENSIONI DI ABAKISKOI: CARLA MARIA RUSSO, LE NEMICHE
RECENSIONE
DI ABAKISKOI: CARLA MARIA RUSSO, LE NEMICHE
Autore: Carla Maria Russo
Titolo: Le nemiche
Casa Editrice: Piemme
Data: 17 ottobre 2017
Genere: Romanzo storico
Periodo storico scelto: Rinascimento Italiano
SINOSSI
Mantova, corte dei Gonzaga, giugno 1501. Quando Isabella d'Este scopre che suo padre, il duca di
Ferrara Ercole I, ha scelto come moglie per l'erede al trono la donna
più discussa della penisola, Lucrezia Borgia, figlia bastarda del papa, già
sposa di due mariti, il primo ripudiato, il secondo ucciso in circostanze
ambigue, il suo animo ne resta completamente sconvolto. La figlia di una
tenutaria di bordello, come amava definirla, non può mischiare il suo sangue
con quello purissimo e regale degli Este. Accolta con freddezza e disprezzo da tutti, Lucrezia,
donna di fascino e di straordinaria bellezza, amante del lusso e del
divertimento, riesce tuttavia a guadagnarsi i favori di almeno una parte
della corte ferrarese, in particolare dei giovani e affascinanti
fratelli di Isabella, attratti dalle feste memorabili e dalla folta
schiera di damigelle di cui si circonda, fra le quali brilla l'astro
della irresistibile Angela Borgia. Questo successo genera fra le due donne
una ostilità ancora più marcata e nuovi e più accaniti contrasti, che
culminano con il tentativo da parte di Lucrezia di umiliare la rivale nella sua
femminilità, portandole via un affetto a lei molto caro. Ma
la marchesa di Mantova, donna di impareggiabile classe, cultura
e acume, abile e scaltra più delle sue stesse spie, non è persona
da lasciare impuniti gli oltraggi subiti e la sua vendetta sarà
feroce e implacabile. Intorno a queste due donne indimenticabili, gli intrighi,
i tradimenti, le congiure che dilaniano due fra le più potenti corti del
Rinascimento, ma anche gli amori travolgenti e impossibili, forieri di stragi e
tragedie familiari. Il prezzo della sopravvivenza coincideva con la rinuncia
definitiva al sogno di amare ed essere riamata. Questa, la vendetta di Isabella
d'Este. Questo, l'amaro destino cui Lucrezia Borgia non sarebbe mai sfuggita.
RECENSIONE
Carla Maria Russo è un nome ed una garanzia del romanzo
storico italiano. Le nemiche, il
romanzo di cui intendo parlare oggi, non sfugge a questa etichetta. Formalmente
si riferisce alla rivalità tra Isabella d'Este e Lucrezia Borgia.
La prima, signora di Mantova, non si accontenta di dominare
la corte del marito ma vuole continuare a governare Ferrara, che ha retto fin
da quando sua madre, Renata di Francia, ha lasciato la città. Il suo desiderio
di supremazia si accompagna ad una superbia, dettata dal sangue regale, che le
rende inaccettabile qualunque mescolanza con un sangue che reputa inferiore.
Per questo motivo, quando viene a sapere che il fratello Alfonso sposerà la
figlia del papa, non potendo impedirlo, si adopera per rendere la vita della
cognata un autentico inferno. Isabella odia profondamente Lucrezia e non fa che
osteggiarla a causa delle vicende della famiglia Borgia, che danneggiano la
reputazione della cognata ed insultano l'onore degli Este. Tale condanna morale,
ovviamente, continua a sopravvivere anche quando è abbastanza chiaro che gli
Este sono marci, se non di più, degli stessi Borgia. Eccezion fatta per
Alfonso, l'erede, per Isabella e per Ippolito, tutti gli altri figli della
casata, legittimi e non, vivono della carità dei maggiori, senza possibilità di
affrancarsi. A questo si aggiunge anche il fatto che sono sottoposti alle
umiliazioni continue di Ippolito, che al pari di Isabella, continua imporre la
sua influenza su Ferrara.
La seconda ha un curriculum che ormai la storia conosce.
Viene da un passato chiacchieratissimo ed è ben consapevole di non essere ben
accetta ma è ben decisa a rimanere, senza naturalmente essere disposta a cedere
alle offese che la cognata le rivolge. Lucrezia ha una parvenza docile e
allegra ma è una donna disincantata, che non nutre alcuna soggezione per
l'antica nobiltà degli Este di cui vede la grettezza e l'ottusità. Del resto,
proviene dalla corte papale che, per ricchezza e sfarzo non ha eguali. Tra le
due donne sarà una guerra senza esclusione di colpi, basata sul desiderio di
supremazia e di sopravvivenza. Isabella non è disposta a farsi da parte ed
essere la signora di Mantova e Lucrezia non è venuta a Ferrara per non essere
meno di una duchessa. La prima offenderà
la cognata avvalendosi dell'etichetta e dell'influenza paterna per minarne la
credibilità. La seconda colpirà la sua avversaria in modo più sottile e doloroso,
minando al cuore il suo matrimonio.
Questo gioco al massacro coinvolgerà vari personaggi che
saranno trascinati in questa guerra al femminile in seno alla famiglia d'Este.
Non mancherà naturalmente la partecipazione dei fratelli minori e dei figli
naturali di Ercole I che vedono nella cognata una protezione dallo strapotere
d'Ippolito, temuto persino dallo stesso Alfonso I.
L'esito di questa guerra non lascerà né vincitori né vinti
e le due nemiche porteranno addosso i segni della contesa per tutta la vita. A
pagare però il prezzo più alto saranno i fratelli minori. Confesso che leggendo
questo libro mi sono resa conto che i Borgia erano forse meno spietati.
Alessandro VI non ha mai fatto mancare niente ai propri figli, trattandoli come
pedine ma con il massimo rispetto che gli era consentito. Per quanto crudele,
non è mai arrivato al grado di ipocrisia di Ercole I e non ha mai consentito ai
suoi figli una condotta come quella di Ippolito.
Colui che pagherà il prezzo più alto sarà Giulio, il figlio
naturale. Discriminato da Ippolito e compatito da Isabella che, tra tante
dichiarazioni di affetto, non lo difende dal cardinale,subirà una pena
infamante e crudele. Isabella, per quanto addolorata, non riconoscerà mai la
colpevolezza dei suoi consanguinei ma si autoconvincerà che la colpa è di
Lucrezia, la personificazione della rovina del casato. Eppure, malgrado tutto
il male ricevuto, sarà l'unico a prevalere. In una posizione di totale
vulnerabilità, con la sola dote della bellezza, conoscerà l'amore per Angela
Borgia, che lo ricambierà ed entrerà in competizione con il fratello Ippolito
che non accetterà di essere inferiore al fratellastro per il possesso della
cugina di Lucrezia. La pena terribile che Giulio pagherà sarà un'aggressione
che lo porterà alla cecità. Il mandante è Ippolito che viene protetto da
Alfonso, il quale non farà assolutamente nulla per avere giustizia. Oltre alla
cecità il giovane sarà imprigionato a vita, ma sarà il solo a vincere, non
lasciandosi piegare dalla sorte e dalle angherie della famiglia, sopravvivendo
a tutti ed ottenendo la libertà ed il riscatto. Il romanzo è una storia corale,
con una prosa avvincente e piena di intrecci che il lettore amerà. Naturalmente
ci sono anche altre storie dentro a questo romanzo ma se volete scoprirle, non
vi resta che iniziare la lettura.
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