RECENSIONI DI ABAKISKOI

LE RECENSIONI DI ABAKISKOI:
Anna Vertua Gentile,
Romanzo
di una signorina per bene, 1898
Genere: Narrativa
Anna Vertua Gentile è stata una
prolifica scrittrice, una delle più attive sul panorama italiano nell’Ottocento.
La sua carriera iniziò alla morte del marito e del figlio e, per tutta la vita,
svolse un ruolo attivo nel campo dell’educazione, scrivendo manuali di
condotta, opere dedicate all’istruzione, novelle e romanzi d’amore. Nacque a
Dongo nel 1850 e morì a Lodi nel 1926.
Manuale di una
signorina perbene fu dedicato alla sorella Antonietta
Vertua e racconta la storia di Lucia. Lucia è la figlia di un vedovo che,
grazie al suo acume, è riuscito a diventare proprietario di una fabbrica.
Grazie alla ricchezza ottenuta, la famiglia di Lucia è diventata molto agiata e
per questo motivo è considerata un ottimo partito. Questa condizione non sembra
rendere felice Lucia che, malgrado il tempo passato, non si è ancora abituata
al benessere raggiunto e preferisce vivere in modo sobrio, evitando tutte le
occasioni mondane. Questa condotta è causa di attrito con la zia che si occupa
di lei, dopo la morte della madre. Quanto al padre, Lucia si dimostra una
figlia rispettosa, anche se non riesce a ignorare la debolezza del genitore nei
confronti dei piaceri e la generale indifferenza nei suoi confronti.
Questo fatto diventa sempre più
evidente nel corso della storia. Corteggiata da giovani rampolli della buona
società, interessati al suo patrimonio, Lucia prova una profonda insofferenza
per questa condizione. Solo un uomo riesce a catturare il suo interesse ma la
sua riservatezza le impedisce di sapere se questo legame è ricambiato…ma questo
stato avrà breve durata.
In una prosa semplice ed elegante, Anna
Vertua delinea una società dove i padri sono considerati ancora il nume tutelare
della famiglia, a prescindere dalle loro qualità. Il padre di Lucia si dimostra
un uomo gretto e meschino, interessato solamente al proprio piacere, che non si
cura dei sentimenti della figlia ma solo dei propri agi. Lucia proverà una costante
insofferenza nel corso della storia, non potendo tollerare la superficialità
dell’ambiente che la sua ricchezza le permette di frequentare.
Non è un personaggio passivo, sebbene la
sua devozione filiale sembri rivelare il contrario.
Semplicemente, risulta fuori posto in
un gruppo di personaggi che non sono quello che sembrano, che non dicono quello
che desiderano e che si mostrano per quello che sono solo dopo che le
aspettative iniziali sono deluse. Lucia non cambia nella sostanza ma risulta
essere una giovane ammodo e dalla reputazione rispettabile, incapace di
considerare i propri mezzi un semplice modo per abbellire la propria immagine.
Questa prosa strizza l’occhi alle
letture dei romanzi di inizio Ottocento, come la produzione di Jane Austen,
oppure l’opera Cecilia ma la cura degli
ambienti è un punto che contraddistingue questo romanzo, perfettamente calato
nella buona società lombarda. La scrittura dipinge con eleganza e delicatezza
gli ambienti più vari, dalla fabbrica, alla riservatezza di una casa agiata, al
rifugio di un villino di campagna, alle stazioni balneari. Il modello dell’eroina
virtuosissima è tipico di questi romanzi di stampo pedagogico ma il modo in cui
questa vicenda è narrata, compresa la rappresentazione complessiva della storia
rendono questo prodotto decisamente interessante. E’un vero peccato che autrici
come Anna Vertua Gentile non abbiano avuto maggiore fama nella storia
letteraria. Non sono capolavori ma sono membri rispettabili di un filone
letterario che ebbe la sua fortuna.
Si tratta di una lettura estremamente
piacevole. Un tuffo nel passato che vale la pena provare.
Ciao, non conosco questo romanzo ma mi ha fatto piacere conoscerlo grazie al tuo post, dato che mi piacciono le storie di Jane Austen! Molto bella la tua recensione :-)
RispondiEliminaP.s. ti lascio il link del mio blog letterario, nel caso avessi voglia di dargli un'occhiata http://langolodiariel.blogspot.it/
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